Quali sono gli errori più comuni che commettiamo quando si parla di igiene orale nel bambino?

Quando parliamo di igiene orale nel bambino è possibile incorrere in alcuni errori. Oggi ve ne riportiamo alcuni derivanti dalla nostra diretta esperienza in studio.

ERRORE 1: posticipare l’inizio delle quotidiane procedure di igiene orale

È importante iniziare a prendersi cura della bocca dei nostri figli dai primissimi mesi di vita, introducendo fin da subito la routine dell’igiene orale e sviluppandola progressivamente. Ma da dove iniziare?

Come pulire la bocca nei primi mesi di vita

Prima dell’arrivo dei primi denti da latte, quindi nei primi mesi di vita, bisogna eseguire la pulizia delle gengive dopo ogni poppata. Per farlo, si possono usare garze, spazzolini da dito in silicone o guantini appositamente studiati per la detersione del cavo orale dei neonati.

Con la comparsa del primo dentino è utile introdurre l’utilizzo dello spazzolino. Sono disponibili spazzolini specifici con setole extra morbide in grado di pulire senza ledere le mucose molto delicate del bambino. Si raccomanda di introdurre lo spazzolino gradualmente, in modo da far abituare il bambino alla sensazione delle setole. Si può quindi iniziare passandoglielo prima sul dorso della manina e poi sulle labbra, fino ad arrivare ai dentini.

Come pulire la bocca dopo il primo anno

Dopo il primo anno si può enfatizzare l’aspetto giocoso del momento dedicato all’igiene orale.
In questa fase può essere utile dotarsi di due spazzolini: uno da lasciare in mano al piccolo e l’altro ad uso dei genitori. Così si può effettuare la pulizia dei denti del bambino, alternando momenti in cui lasciare al piccolo la possibilità di prendere dimestichezza con lo strumento (sempre sotto una attenta supervisione).
Allo spazzolino va associato un dentifricio con un quantitativo di fluoro di mille ppm in dose pea size, ovvero un quantitativo pari al volume di un pisello.

Come pulire la bocca dopo i 3 anni

Dopo i 3 anni il bimbo interagisce sempre più, pertanto, è molto utile lavorare progressivamente sulla sua consapevolezza. A un certo punto, per essere motivato, avrà bisogno di capire perché i denti vanno lavati. Disporre di strumenti educativi come libri illustrati, storie, video esplicativi, aiuta i genitori a trasmettere al proprio bambino che la pulizia dei denti non è un’inutile costrizione ma un importante momento di cura della persona.

L’importanza dell’igiene orale da bambini

Lavarsi i denti non è un gioco da ragazzi! Proprio per questa ragione, è importante imparare gradualmente le giuste tecniche di spazzolamento dei denti e di pulizia della bocca. Un consiglio è quello di farsi aiutare da professionisti, portando i bimbi, fin da piccoli, ad incontri di educazione all’igiene orale con il dentista o l’igienista orale, avendo la pazienza, a casa, di supervisionare le procedure di igiene orale fino a che queste siano state apprese in pieno.

Secondo le Linee Guida Ministeriali, “L’igiene orale dei bambini deve essere demandata ai genitori o da questi supervisionata, fino all’acquisizione di una manualità adeguata. Un’adeguata rimozione della placca richiede una metodica di spazzolamento efficace ottenuta grazie a buone capacità manuali. È necessario, pertanto, che il genitore effettui personalmente lo spazzolamento nei primi anni di vita e lo supervisioni fino a quando la manualità del bambino sia sufficiente a garantire un valido spazzolamento. Utili indicatori di raggiunta manualità sono la capacità di allacciare, in maniera autonoma, le scarpe e saper scrivere in corsivo.”

ERRORE 2: condividere le nostre forchette e cucchiai con i neonati

Un altro errore comune è quello di non considerare che la bocca del neonato può essere “colonizzata” dai batteri della carie a causa della condivisione di forchette, cucchiai ecc. con la mamma o con chi si occupa del bambino. Anche il gesto di mettere in bocca il succhiotto per “pulirlo” prima di offrirlo al piccolo è rischioso per la possibile trasmissione dei batteri responsabili della malattia cariosa.

ERRORE 3: far bere il latte la sera dopo aver lavato i denti

Pensare che si possano lavare i denti del bambino la sera e, successivamente, far bere del latte è dannoso, a prescindere che sia zuccherato o meno.

Il latte, infatti, contiene zuccheri naturali che, se non rimossi attraverso l’igiene orale, possono concorrere alla formazione della carie, soprattutto durante la notte quando il flusso salivare si riduce e, con esso, diminuisce il potere protettivo offerto dalla saliva. Prestare attenzione a questo è molto importante, perché la “carie da biberon” è una particolare tipologia di carie che presenta uno sviluppo molto rapido ed aggressivo.

Nei primi anni di vita può, infatti, colpire numerosi elementi dentali portando alla necessità di curare e, spesso, estrarre precocemente i denti interessati. Infatti, le Linee Guida Ministeriali sconsigliano ogni forma d’uso non nutrizionale del biberon, soprattutto alla sera. Se necessario, per conciliare il sonno, suggeriscono transitoriamente di proporre il biberon contenente solo acqua.

ERRORE 4: fare sciacqui con il collutorio o “lavare” i denti solo con il dentifricio

Il dentifricio e il collutorio hanno un ruolo molto importante nel mantenimento della salute orale
ma da soli non sono sufficienti per garantire un’adeguata pulizia dei denti e del cavo orale. Per rimuovere efficacemente la placca batterica ed i residui di cibo è, infatti, necessaria l’azione meccanica esercitata dello spazzolino, sia esso manuale o elettrico.

ERRORE 5: sottovalutare la presenza di sangue sullo spazzolino

Rilevare la presenza di sangue sullo spazzolino o nel lavandino, dopo l’igiene orale, rappresenta un campanello d’allarme da non sottovalutare. Potrebbe essere, infatti, spia della presenza di gengivite, ovvero un’infiammazione a carico delle gengive dovuta alla persistenza di placca batterica lungo il margine gengivale. La gengiva, ovvero la parte di mucosa morbida intorno al dente, normalmente è rosa e, anche se sottoposta a spazzolamento, non sanguina. Se la gengiva diventa rossa o se sanguina durante il normale lavaggio dei denti o, ancora, se è dolente alla palpazione significa che sta soffrendo ed è infiammata.
Istintivamente, quando si osserva la presenza di sangue, si tende a spazzolare meno o a evitare le zone interessate, per non “traumatizzarle”. In realtà, è necessario fare l’opposto: dedicarsi con maggiore attenzione alla pulizia di quelle aree, in modo da favorire la remissione della gengivite. Inoltre, è opportuno parlarne con il proprio dentista di fiducia, che potrebbe suggerire un controllo in Studio, l’uso di un collutorio specifico e una igiene orale professionale.

Questi 5 sono alcuni degli errori che abbiamo rilevato più frequentemente. Se hai dubbi o domande puoi contattarci in studio o parlarne con il tuo dentista di fiducia!