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SOS dentino rotto: che cosa fare in caso di traumi?

trauma dentale

Le Linee Guida Nazionali per la prevenzione dei traumi in età scolare raccomandano:

1) di sospendere l’uso di ciuccio, dito e biberon entro i 3 anni;

2) a circa sette anni, se i denti superiori sporgono molto e il bambino non riesce a chiudere correttamente le labbra, occorre consultare un ortodontista, per valutare la possibilità di correggere il problema e riportare i denti in una posizione di “sicurezza” all’interno delle labbra;

3) se il bambino pratica sport che comportano contatto fisico o che implicano il rischio di traumi, occorre incoraggiare l’uso di un paradenti.

Esistono diversi tipi di paradenti: preformati, termoplastici o “su misura”; questi ultimi, nello specifico, vengono realizzati dal dentista o dall’ortodontista sulla base di un calco dei denti. Tutti i modelli sono efficaci, ma solitamente quelli personalizzati offrono un maggiore comfort grazie alla loro precisione e stabilità in bocca.

trauma dentale

Che cosa fare in caso di trauma con frattura di un dente permanente?

Per prima cosa, dopo il trauma, è importante tranquillizzare il bambino, che potrebbe essere spaventato e provare dolore. Come genitore è facile allarmarsi alla vista del sangue: le mucose delle labbra e della lingua sono ricche di vasi sanguigni, dunque è normale notare un sanguinamento, anche relativamente marcato. Occorre mantenere la calma e pulire delicatamente la ferita con una garza imbevuta d’acqua o un fazzoletto pulito inumidito e subito dopo valutare la situazione. Bisogna controllare se:

  • il dente rotto e/o i denti adiacenti si muovono o hanno cambiato posizione;
  • il frammento di dente che si è staccato è rimasto all’interno del labbro o della lingua;
  • dal centro del dente rotto esce del sangue.

Se presente uno di questi elementi, occorre recarsi al Pronto Soccorso con urgenza o rivolgersi al dentista il prima possibile. Nonostante la confusione causata dal trauma, infatti, è importante cercare il frammento di dente che si è staccato perché può essere riattaccato dal dentista (nel caso in cui si tratti di un dente permanente); per conservarne intatte le caratteristiche è importante mantenere il dente idratato conservandolo in un barattolo contenente soluzione fisiologica, latte o saliva; se non si dispone di un contenitore, il dente va tenuto in bocca (lateralmente, tra la guancia e i denti).

La visita dopo il trauma dentale

In ogni caso, qualunque sia l’entità del danno subito, è sempre consigliabile effettuare una visita tempestiva dal dentista, poiché alcuni degli effetti causati dal trauma potrebbero non essere visibili all’esterno: come la perdita di vitalità del dente, fratture della radice o dell’osso circostante o ripercussioni a livello dell’articolazione della mandibola, specialmente per traumi che coinvolgono anche viso e mento.

La visita dal dentista ha l’obiettivo di ricostruire minuziosamente l’accaduto: la bocca sarà analizzata nel suo complesso, dal dente rotto a quelli adiacenti, dalle ossa e alle gengive. Per una diagnosi più precisa potrebbero essere necessarie delle radiografie, allo scopo di strutturare un piano di cura e monitoraggio a lungo termine.

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Che cosa fare in caso di trauma con perdita di un dente permanente?

Entro al massimo un’ora il dente va reimpiantato dal dentista e fissato agli altri con un filo ortodontico, da tenere dalle 2 alle 4 settimane. Verrà prescritta una copertura antibiotica da iniziare entro 24 ore e, in alcuni casi, sarà consigliata, in caso di contatto con la terra, una vaccinazione antitetanica. Dopo un trauma di questo tipo è opportuno seguire una dieta morbida semi-liquida ed è necessario recarsi dal dentista ogni 3 mesi per i primi 12 mesi.

Trauma dentale: perché è necessario un monitoraggio a lungo termine?

Il dente che ha subito il trauma va tenuto sotto controllo per un lungo periodo di tempo al fine di monitorare eventuali danni tardivi che, se individuati per tempo, possono essere limitati nella loro gravità. Anche a distanza di anni, per esempio, il dente può perdere vitalità: questa condizione è spesso associata a un cambiamento di colore del dente, che da bianco vira verso il grigio. In questi casi potrebbe essere necessaria una devitalizzazione, cioè una pulizia interna del dente, e uno sbiancamento, per rimuovere il colore grigio. Talvolta, a seguito del trauma, la radice del dente può riassorbirsi e cioè viene “mangiata” dall’osso: in questo caso potrebbe essere necessario estrarre il dente. Nei casi più sfortunati, il dente potrebbe legarsi all’osso, causando un’anomalia chiamata anchilosi: questo fenomeno è particolarmente grave nei ragazzi in fase di crescita perché può bloccare lo sviluppo dell’osso circostante.

In sintesi: la prevenzione dei traumi dentali è di fondamentale importanza, specialmente per i bambini appassionati di sport: proprio per questo motivo e per evitare complicazioni future, sarebbe bene sospendere ciuccio, dito e biberon entro i tre anni, valutare l’eventuale sporgenza dei denti superiori intorno ai sette anni e incoraggiare l’uso di paradenti negli sport a rischio.

In caso di trauma dentale è essenziale agire tempestivamente, pulire la ferita e cercare assistenza medica; è consigliabile un monitoraggio a lungo termine per identificare eventuali complicazioni e garantire la salute dei denti colpiti. Educare i genitori, gli allenatori e gli atleti stessi all’importanza dell’uso di paradenti e di misure preventive può contribuire a ridurre il rischio di lesioni.