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Vi devo portare mio figlio perché ha i denti sporgenti!

Denti sporgenti Studio Ortodontico Cocconi Rapa Parma

La mamma di Luca è preoccupata per il sorriso di suo figlio di 8 anni. Ha notato che i denti del suo bambino sono un po’ sporgenti e non sa da cosa può dipendere. Luca, inoltre, non pronuncia correttamente alcune lettere e, anche se il suo modo di parlare è estremamente simpatico, la mamma preferisce approfondire la questione.

Quello dei “denti sporgenti” è uno dei problemi che maggiormente allertano i genitori poiché i bambini possono assumere il tipico aspetto da “coniglietto” con uno sbilanciamento del sorriso e dell’aspetto facciale. Spesso l’inadeguata posizione dei denti anteriori offre anche qualche difficoltà al bimbo nella pronuncia di alcune lettere come ad esempio la “F”, la “S” e la “Z”.

Avere i “denti sporgenti” in realtà non è solo un difetto estetico: può essere spia di un problema più rilevante di tipo masticatorio-funzionale e può esporre il bambino ad un aumentato rischio di frattura dentale in caso di caduta accidentale!

Denti Sporgenti : le cause

Le cause dei denti sporgenti possono essere molteplici. Tra le più comuni vi sono le abitudini viziate protratte nel tempo, come il succhiamento del dito, del ciuccio o della maglietta o della penna che possono influenzare la crescita e lo sviluppo delle arcate dentali.

In alcuni casi, la mancanza di spazio nella bocca può impedire una corretta uscita dei denti, contribuendo a determinare il problema dei denti sporgenti. In altre situazioni, il problema è principalmente legato a fattori genetici che determinano un deficit di crescita mandibolare (osso inferiore della bocca).

denti sporgenti Studio Cocconi Rapa

Denti Sporgenti le 4 raccomandazioni più importanti

1. Stop alle abitudini viziate!

Se il bambino ha più di 2/3 anni, è importante disincentivare la suzione non nutritiva, come succhiare il dito, il ciuccio o la maglietta.

Questa abitudine può spingere la parte superiore della bocca in avanti, creando una distanza tra i denti superiori e inferiori. Sospendere l’abitudine viziata può spesso portare a un netto miglioramento spontaneo della situazione!

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2. Attenzione ai denti “da coniglietto”!

Molto spesso in presenza di una distanza elevata tra i denti superiori ed inferiori, il labbro inferiore riesce ad andare al di sotto degli incisivi superiori dando al bambino il classico aspetto da “da coniglietto”: questa spinta involontaria e continua del labbro inferiore sui denti superiori può peggiorarne rapidamente la sporgenza.

Se il vostro bimbo interpone il labbro inferiore tra le arcate e notate che a riposo ha sempre i dentini fuori dalla bocca ..la situazione può peggiorare rapidamente. In questi casi :

  1. È utile una visita tempestiva dal vostro ortodontista di
  2. Ogni volta che lo vedete indugiare in questa posizione ricordate al vostro piccolo di evitare questa postura scorretta delle labbra e invitatelo a serrare le labbra anche se questo costa

3. Proteggete i suoi dentini sporgenti!

Il problema dei denti sporgenti interessa per lo più i denti permanenti, ovvero i denti che rimarranno per tutta la vita.

Una eccessiva sporgenza li espone ad un elevato rischio di frattura in caso di trauma accidentale: in questi casi è importante proteggere i denti con un bite specifico, il paradenti, durante le attività sportive e di contatto.

APPROFONDISCI L’IMPORTANZA DEL PARADENTI QUI
 

4. Aguzzate il vostro orecchio mentre lui dorme!

I denti sporgenti possono essere legate a forme severe di retrusione mandibolare (osso inferiore della bocca troppo corto); queste ultime, quando correlate a problematiche quali l’obesità o alterazioni di tipo otorino- laringoiatrico, possono essere associate a restringimento delle viee aeree con aumentato rischio di sviluppare apnee notturne.

APPROFONDISCI LE OSAS PARADENTI QUI
Ascoltate il vostro bambino mentre dorme, nel caso lo sentiate trattenere il respiro per diversi secondi durante la notte, rivolgetevi al vostro pediatra per farvi consigliare come approfondire lo studio di questo problema.

Denti sporgenti …e l’apparecchio ?

Solitamente, la sporgenza dei denti lieve o moderata, può essere corretta a circa a 10-12 anni di età, in corrispondenza del picco di crescita puberale. In questi casi, nell’attesa del momento opportuno di intervento, è necessario proteggere i denti durante le attività sportive e di contatto.

Ci sono situazioni, invece, dove è consigliato un intervento precoce, in età pediatrica.

Nello specifico si predilige un intervento tempestivo quando:

  1. Si nota un peggioramento rapido della sporgenza dei denti causata da un’interposizione del labbro inferiore al di sotto degli incisivi
  2. E’ presente una storia di traumi dentali pregressi : quando il bimbo ha già battuto i denti una volta, statisticamente è dimostrato che è più probabile che sia esposto ad un secondo trauma
  3. Sono presenti specifiche esigenze funzionali o psico-sociali : la sporgenza dei denti superiori, è per lo più vissuta bene dai piccoli ma in alcuni bimbi può indurre qualche difficoltà funzionale; altre volte, questa caratteristica dentale, può essere causa di insicurezza o esporre il bimbo a episodi di bullismo, in queste situazioni può essere giustificato un intervento ortodontico
  4. Sono presenti altri problemi di sviluppo della bocca che richiedono un intervento tempestivo (esempio: palato stretto, morso aperto e/o grave affollamento dentale).

Controllare al momento giusto il sorriso dei vostri bimbi permetterà di organizzare le migliori strategie di prevenzione e correzione.

Guarda la gallery “Denti sporgenti prima e dopo”


Esperienza e innovazione: come il digitale ha migliorato la pratica clinica

Esperienza e innovazione

Il trattamento ortodontico in uno studio specialistico evoluto che utilizza pienamente le nuove tecnologie digitali è paragonabile ad un viaggio complesso ma guidato da un GPS. Il GPS ci indica la meta, ci evidenzia ogni tratto di strada, ci indica le variazioni e ci permette di arrivare, prima, meglio e più efficientemente alla meta.

Il viaggio ortodontico spesso inizia con una scansione ottica delle arcate dentarie al posto delle fastidiose impronte dentali. Questo permette di avere una mappa esatta dei denti che l’ortodontista può spostare virtualmente a computer fino a descrivere la loro esatta posizione finale.

A volte è necessario conoscere anche la forma delle ossa che sostengono i denti eseguendo radiografie tridimensionali che ci permettono di conoscere i limiti delle strutture entro cui eseguire gli spostamenti dentali. L’ortodontista può progettare digitalmente ogni minimo spostamento dentale e ottenerlo, producendo apparecchi dedicati alla situazione del singolo paziente.

Questi apparecchi possono avere l’aspetto delle tipiche stelline fissate ad ogni dente o avere la trasparenza di mascherine quasi invisibili. Gli spostamenti dentali possono essere controllati a distanza dall’ortodontista chiedendo al paziente di eseguire ogni settimana apposite foto della sua bocca con il proprio smartphone. La collaborazione del paziente è infatti sempre indispensabile per portare a temine il viaggio. La possibilità di monitorare ogni spostamento permette di arrivare prima alla meta.
A volte i denti hanno forma e colori che possono essere migliorati e l’ortodontista può simulare al computer questi cambiamenti in modo da consentire al paziente di controllarli e approvarli. Addirittura spesso è possibile produrre questi restauri con tecnologie CAD/CAM. Quanto più il viaggio è complesso tanto più la tecnologia digitale diventa utile se non indispensabile per approfondire cambiamenti che riguardano non solo i denti ma anche le ossa e le gengive che li sostengono.

A volte è necessario abbinare la Ortodonzia alla Chirurgia per potere risolvere malocclusion più severe o deformazioni del viso. Anche in questi casi la tecnologia digitale permette di affrontare la maggiore complessità di questi trattamenti progettandone con precisione i singoli passaggi. I dati digitali di un paziente complesso possono essere condivisi tra differenti Professionisti senza che sia a Lui richiesto di spostarsi da uno studio all’altro, permettendo così un più efficace coordinamento tra i diversi interventi. Il trattamento ortodontico è un viaggio entusiasmante la cui metà è la salute e la bellezza della bocca del paziente.

Al volante l’ortodontista ha sempre a fianco il Paziente con cui condivide la scelta della meta e del percorso. La tecnologia digitale fornisce un grande aiuto per rendere il viaggio più sereno, sicuro ed efficiente. Siete pronti per partire?


Perché è importante usare un paradenti quando si fa sport?

paradenti

Secondo le stime del Ministero della Salute la frequenza di eventi traumatici che prevedono il coinvolgimento di denti e viso nei bambini e nei ragazzi è in aumento e, proprio per questo motivo, la prevenzione riveste un ruolo di grande importanza.

Le Linee Guida Nazionali del Ministero della Salute per la prevenzione dei traumi dentali in età evolutiva raccomandano l’uso di paradenti nello sport: questa raccomandazione è particolarmente rilevante per chi presenta denti superiori sporgenti, poiché l’errata inclinazione degli incisivi li rende più esposti e vulnerabili agli impatti esterni e dunque risulta di fondamentale importanza proteggerli.

Qual è il miglior paradenti sportivo?

Il paradenti ha la funzione di proteggere denti e gengive dagli urti durante l’attività sportiva, senza per questo risultare fastidioso o invasivo.

Per raggiungere tale obiettivo è importante che il paradenti presenti specifiche caratteristiche:

  • deve essere costruito con materiali di consistenza e spessore adeguati ad ammortizzare eventuali colpi e distribuire le forze in caso di impatto;
  • è fondamentale che abbia un’estensione adeguata, in modo da coprire i denti ma anche le gengive;
  • è essenziale che offra la giusta copertura ai denti anteriori, ma è altrettanto importante che garantisca una protezione a quelli posteriori coinvolti nella masticazione, poiché gli impatti possono provenire da diverse direzioni, anche dal basso;
  • deve consentire una normale respirazione durante lo sport;
  • deve essere confortevole e stabile in bocca, altrimenti rischia di non essere utilizzato.

paradenti sportivo

Come scegliere il paradenti ideale?

Esistono diversi tipi di paradenti: preformati, termoplastici e “su misura”.

Nel valutare la scelta del paradenti è importante bilanciare costi e benefici in relazione al tipo di utilizzo che se ne farà:

  • per un utilizzo occasionale potrebbe essere sufficiente un paradenti preformato, disponibile nei negozi sportivi o in farmacia. Questo tipo di paradenti è economico ma non personalizzabile e quindi, una volta indossato, va tenuto fisso serrando la bocca;
  • per un utilizzo continuativo, invece, potrebbe essere adeguato un paradenti termoplastico. Questo paradenti, reperibile in farmacia o nei negozi sportivi, possiede una forma standard, ma può essere adattato alla bocca mediante un procedimento “casalingo” che sfrutta l’acqua bollente per ammorbidirlo; addentandolo, poi, è possibile modellarlo sulle arcate dentali lasciando l’impronta;
  • se si desidera comfort, stabilità e protezione è consigliabile optare per un paradenti su misura, progettato e realizzato in base alle impronte delle arcate dentali o grazie alle scansioni ottiche della bocca. Questi paradenti vengono confezionati da laboratori odontotecnici specializzati e successivamente verificati dal dentista o dall’ortodontista.

Scegliere il paradenti più adatto permetterà di praticare sport in sicurezza proteggendo la salute dei denti.


SOS dentino rotto: che cosa fare in caso di traumi?

trauma dentale

Le Linee Guida Nazionali per la prevenzione dei traumi in età scolare raccomandano:

1) di sospendere l’uso di ciuccio, dito e biberon entro i 3 anni;

2) a circa sette anni, se i denti superiori sporgono molto e il bambino non riesce a chiudere correttamente le labbra, occorre consultare un ortodontista, per valutare la possibilità di correggere il problema e riportare i denti in una posizione di “sicurezza” all’interno delle labbra;

3) se il bambino pratica sport che comportano contatto fisico o che implicano il rischio di traumi, occorre incoraggiare l’uso di un paradenti.

Esistono diversi tipi di paradenti: preformati, termoplastici o “su misura”; questi ultimi, nello specifico, vengono realizzati dal dentista o dall’ortodontista sulla base di un calco dei denti. Tutti i modelli sono efficaci, ma solitamente quelli personalizzati offrono un maggiore comfort grazie alla loro precisione e stabilità in bocca.

trauma dentale

Che cosa fare in caso di trauma con frattura di un dente permanente?

Per prima cosa, dopo il trauma, è importante tranquillizzare il bambino, che potrebbe essere spaventato e provare dolore. Come genitore è facile allarmarsi alla vista del sangue: le mucose delle labbra e della lingua sono ricche di vasi sanguigni, dunque è normale notare un sanguinamento, anche relativamente marcato. Occorre mantenere la calma e pulire delicatamente la ferita con una garza imbevuta d’acqua o un fazzoletto pulito inumidito e subito dopo valutare la situazione. Bisogna controllare se:

  • il dente rotto e/o i denti adiacenti si muovono o hanno cambiato posizione;
  • il frammento di dente che si è staccato è rimasto all’interno del labbro o della lingua;
  • dal centro del dente rotto esce del sangue.

Se presente uno di questi elementi, occorre recarsi al Pronto Soccorso con urgenza o rivolgersi al dentista il prima possibile. Nonostante la confusione causata dal trauma, infatti, è importante cercare il frammento di dente che si è staccato perché può essere riattaccato dal dentista (nel caso in cui si tratti di un dente permanente); per conservarne intatte le caratteristiche è importante mantenere il dente idratato conservandolo in un barattolo contenente soluzione fisiologica, latte o saliva; se non si dispone di un contenitore, il dente va tenuto in bocca (lateralmente, tra la guancia e i denti).

La visita dopo il trauma dentale

In ogni caso, qualunque sia l’entità del danno subito, è sempre consigliabile effettuare una visita tempestiva dal dentista, poiché alcuni degli effetti causati dal trauma potrebbero non essere visibili all’esterno: come la perdita di vitalità del dente, fratture della radice o dell’osso circostante o ripercussioni a livello dell’articolazione della mandibola, specialmente per traumi che coinvolgono anche viso e mento.

La visita dal dentista ha l’obiettivo di ricostruire minuziosamente l’accaduto: la bocca sarà analizzata nel suo complesso, dal dente rotto a quelli adiacenti, dalle ossa e alle gengive. Per una diagnosi più precisa potrebbero essere necessarie delle radiografie, allo scopo di strutturare un piano di cura e monitoraggio a lungo termine.

traumi dentali

Che cosa fare in caso di trauma con perdita di un dente permanente?

Entro al massimo un’ora il dente va reimpiantato dal dentista e fissato agli altri con un filo ortodontico, da tenere dalle 2 alle 4 settimane. Verrà prescritta una copertura antibiotica da iniziare entro 24 ore e, in alcuni casi, sarà consigliata, in caso di contatto con la terra, una vaccinazione antitetanica. Dopo un trauma di questo tipo è opportuno seguire una dieta morbida semi-liquida ed è necessario recarsi dal dentista ogni 3 mesi per i primi 12 mesi.

Trauma dentale: perché è necessario un monitoraggio a lungo termine?

Il dente che ha subito il trauma va tenuto sotto controllo per un lungo periodo di tempo al fine di monitorare eventuali danni tardivi che, se individuati per tempo, possono essere limitati nella loro gravità. Anche a distanza di anni, per esempio, il dente può perdere vitalità: questa condizione è spesso associata a un cambiamento di colore del dente, che da bianco vira verso il grigio. In questi casi potrebbe essere necessaria una devitalizzazione, cioè una pulizia interna del dente, e uno sbiancamento, per rimuovere il colore grigio. Talvolta, a seguito del trauma, la radice del dente può riassorbirsi e cioè viene “mangiata” dall’osso: in questo caso potrebbe essere necessario estrarre il dente. Nei casi più sfortunati, il dente potrebbe legarsi all’osso, causando un’anomalia chiamata anchilosi: questo fenomeno è particolarmente grave nei ragazzi in fase di crescita perché può bloccare lo sviluppo dell’osso circostante.

In sintesi: la prevenzione dei traumi dentali è di fondamentale importanza, specialmente per i bambini appassionati di sport: proprio per questo motivo e per evitare complicazioni future, sarebbe bene sospendere ciuccio, dito e biberon entro i tre anni, valutare l’eventuale sporgenza dei denti superiori intorno ai sette anni e incoraggiare l’uso di paradenti negli sport a rischio.

In caso di trauma dentale è essenziale agire tempestivamente, pulire la ferita e cercare assistenza medica; è consigliabile un monitoraggio a lungo termine per identificare eventuali complicazioni e garantire la salute dei denti colpiti. Educare i genitori, gli allenatori e gli atleti stessi all’importanza dell’uso di paradenti e di misure preventive può contribuire a ridurre il rischio di lesioni.


Quali sono gli errori più comuni che commettiamo quando si parla di igiene orale nel bambino?

Quando parliamo di igiene orale nel bambino è possibile incorrere in alcuni errori. Oggi ve ne riportiamo alcuni derivanti dalla nostra diretta esperienza in studio.

ERRORE 1: posticipare l’inizio delle quotidiane procedure di igiene orale

È importante iniziare a prendersi cura della bocca dei nostri figli dai primissimi mesi di vita, introducendo fin da subito la routine dell’igiene orale e sviluppandola progressivamente. Ma da dove iniziare?

Come pulire la bocca nei primi mesi di vita

Prima dell’arrivo dei primi denti da latte, quindi nei primi mesi di vita, bisogna eseguire la pulizia delle gengive dopo ogni poppata. Per farlo, si possono usare garze, spazzolini da dito in silicone o guantini appositamente studiati per la detersione del cavo orale dei neonati.

Con la comparsa del primo dentino è utile introdurre l’utilizzo dello spazzolino. Sono disponibili spazzolini specifici con setole extra morbide in grado di pulire senza ledere le mucose molto delicate del bambino. Si raccomanda di introdurre lo spazzolino gradualmente, in modo da far abituare il bambino alla sensazione delle setole. Si può quindi iniziare passandoglielo prima sul dorso della manina e poi sulle labbra, fino ad arrivare ai dentini.

Come pulire la bocca dopo il primo anno

Dopo il primo anno si può enfatizzare l’aspetto giocoso del momento dedicato all’igiene orale.
In questa fase può essere utile dotarsi di due spazzolini: uno da lasciare in mano al piccolo e l’altro ad uso dei genitori. Così si può effettuare la pulizia dei denti del bambino, alternando momenti in cui lasciare al piccolo la possibilità di prendere dimestichezza con lo strumento (sempre sotto una attenta supervisione).
Allo spazzolino va associato un dentifricio con un quantitativo di fluoro di mille ppm in dose pea size, ovvero un quantitativo pari al volume di un pisello.

Come pulire la bocca dopo i 3 anni

Dopo i 3 anni il bimbo interagisce sempre più, pertanto, è molto utile lavorare progressivamente sulla sua consapevolezza. A un certo punto, per essere motivato, avrà bisogno di capire perché i denti vanno lavati. Disporre di strumenti educativi come libri illustrati, storie, video esplicativi, aiuta i genitori a trasmettere al proprio bambino che la pulizia dei denti non è un’inutile costrizione ma un importante momento di cura della persona.

L’importanza dell’igiene orale da bambini

Lavarsi i denti non è un gioco da ragazzi! Proprio per questa ragione, è importante imparare gradualmente le giuste tecniche di spazzolamento dei denti e di pulizia della bocca. Un consiglio è quello di farsi aiutare da professionisti, portando i bimbi, fin da piccoli, ad incontri di educazione all’igiene orale con il dentista o l’igienista orale, avendo la pazienza, a casa, di supervisionare le procedure di igiene orale fino a che queste siano state apprese in pieno.

Secondo le Linee Guida Ministeriali, “L’igiene orale dei bambini deve essere demandata ai genitori o da questi supervisionata, fino all’acquisizione di una manualità adeguata. Un’adeguata rimozione della placca richiede una metodica di spazzolamento efficace ottenuta grazie a buone capacità manuali. È necessario, pertanto, che il genitore effettui personalmente lo spazzolamento nei primi anni di vita e lo supervisioni fino a quando la manualità del bambino sia sufficiente a garantire un valido spazzolamento. Utili indicatori di raggiunta manualità sono la capacità di allacciare, in maniera autonoma, le scarpe e saper scrivere in corsivo.”

ERRORE 2: condividere le nostre forchette e cucchiai con i neonati

Un altro errore comune è quello di non considerare che la bocca del neonato può essere “colonizzata” dai batteri della carie a causa della condivisione di forchette, cucchiai ecc. con la mamma o con chi si occupa del bambino. Anche il gesto di mettere in bocca il succhiotto per “pulirlo” prima di offrirlo al piccolo è rischioso per la possibile trasmissione dei batteri responsabili della malattia cariosa.

ERRORE 3: far bere il latte la sera dopo aver lavato i denti

Pensare che si possano lavare i denti del bambino la sera e, successivamente, far bere del latte è dannoso, a prescindere che sia zuccherato o meno.

Il latte, infatti, contiene zuccheri naturali che, se non rimossi attraverso l’igiene orale, possono concorrere alla formazione della carie, soprattutto durante la notte quando il flusso salivare si riduce e, con esso, diminuisce il potere protettivo offerto dalla saliva. Prestare attenzione a questo è molto importante, perché la “carie da biberon” è una particolare tipologia di carie che presenta uno sviluppo molto rapido ed aggressivo.

Nei primi anni di vita può, infatti, colpire numerosi elementi dentali portando alla necessità di curare e, spesso, estrarre precocemente i denti interessati. Infatti, le Linee Guida Ministeriali sconsigliano ogni forma d’uso non nutrizionale del biberon, soprattutto alla sera. Se necessario, per conciliare il sonno, suggeriscono transitoriamente di proporre il biberon contenente solo acqua.

ERRORE 4: fare sciacqui con il collutorio o “lavare” i denti solo con il dentifricio

Il dentifricio e il collutorio hanno un ruolo molto importante nel mantenimento della salute orale
ma da soli non sono sufficienti per garantire un’adeguata pulizia dei denti e del cavo orale. Per rimuovere efficacemente la placca batterica ed i residui di cibo è, infatti, necessaria l’azione meccanica esercitata dello spazzolino, sia esso manuale o elettrico.

ERRORE 5: sottovalutare la presenza di sangue sullo spazzolino

Rilevare la presenza di sangue sullo spazzolino o nel lavandino, dopo l’igiene orale, rappresenta un campanello d’allarme da non sottovalutare. Potrebbe essere, infatti, spia della presenza di gengivite, ovvero un’infiammazione a carico delle gengive dovuta alla persistenza di placca batterica lungo il margine gengivale. La gengiva, ovvero la parte di mucosa morbida intorno al dente, normalmente è rosa e, anche se sottoposta a spazzolamento, non sanguina. Se la gengiva diventa rossa o se sanguina durante il normale lavaggio dei denti o, ancora, se è dolente alla palpazione significa che sta soffrendo ed è infiammata.
Istintivamente, quando si osserva la presenza di sangue, si tende a spazzolare meno o a evitare le zone interessate, per non “traumatizzarle”. In realtà, è necessario fare l’opposto: dedicarsi con maggiore attenzione alla pulizia di quelle aree, in modo da favorire la remissione della gengivite. Inoltre, è opportuno parlarne con il proprio dentista di fiducia, che potrebbe suggerire un controllo in Studio, l’uso di un collutorio specifico e una igiene orale professionale.

Questi 5 sono alcuni degli errori che abbiamo rilevato più frequentemente. Se hai dubbi o domande puoi contattarci in studio o parlarne con il tuo dentista di fiducia!


Le finestre su Viaggi Interdentali, il viaggio dei più piccoli alla scoperta del mondo dei denti

Viaggi Interdentali

Viaggi Interdentali” è il progetto ideato dalla nostra dottoressa Silvia Rapa con l’obiettivo di suscitare nel bambino interesse verso il mondo dei denti e il desiderio di imparare a curare il proprio sorriso.

Viaggi interdentali: la mission

Giocare, apprendere e divertirsi a scoprire l’universo dei denti compiendo “Viaggi Interdentali”, questa la mission del progetto educativo rivolto ai bambini dai 4 ai 10 anni.

Ma prima di imparare a prendersi cura del proprio sorriso, i bambini hanno bisogno di comprendere perché sia importante farlo. Ecco perché “Viaggi Interdentali”, tramite un percorso divulgativo fatto di parole, musica, video, immagini e laboratori vuole innanzitutto suscitare nei più piccoli il desiderio e la curiosità di prendersi cura dei denti, “compagni” da proteggere e “amare”.

Ecco, allora, che in un viaggio a tappe, i bambini possono comprendere com’è fatta la bocca, come funziona e “chi la abita”, grazie a uno spazio digitale – www.viaggiinterdentali.it – e contenuti specifici pensati per due diverse fasce d’età: dai 4 ai 7 anni e dai 7 ai 10 anni. 

Per saperne di più sul progetto vi lasciamo alcuni link ad articoli che ne hanno parlato.

Le finestre su Viaggi Interdentali

L’intervista su RAI GULP nella trasmissione “La Banda dei Fuori Classe”

Il 29 novembre scorso, la nostra Dott.ssa Silvia è stata invitata su Rai Gulp aLa Banda dei Fuori Classe”, un programma per ragazzi, realizzato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e dedicato all’approfondimento di temi relativi alla scienza, alla tecnologia, alla natura e molto altro.

Nell’ambito dell’intervista, la Dott.ssa Rapa ha portato temi divulgativi tratti dal suo progetto “Viaggi Interdentali”, rispondendo a domande come:

  • Perché si forma la carie?
  • Perché cambiamo i denti ?
  • Cosa possiamo capire di una persona guardandole solo i denti?

L’articolo di “Baby Magazine”

babymagazine.it,sito web del bimestrale Baby Magazine – dedicato a pediatria, salute, pedagogia e infanziaha pubblicato un articolo, dal titolo “Viaggi interdentali: itinerari insoliti alla scoperta dell’universo dei denti”, sul progetto multimediale di divulgazione.

Nell’articolo si sottolinea come l’approccio utilizzato in “Viaggi interdentali” sia pensato per aiutare il bambino a comprendere i vantaggi di una cura attenta e costante, con un tono complice e attento. L’itinerario di Viaggi Interdentali è, infatti, costruito con l’ausilio di parole e forme di pensiero comuni ai più piccoli, dove illustrazioni, fumetti e attività didattiche sono state realizzate con il supporto e la supervisione della pedagogista Giovanna Rodolfi.

L’articolo di “Voglia di Salute”

Il 3 settembre scorso, vogliadisalute.it – quotidiano online di benessere, salute e fitness – ha dedicato al progetto un articolo, dal titolo “Viaggi Interdentali: itinerari per bambini alla scoperta dell’universo dei denti”, che illustra il progetto educativo creato dalla nostra dottoressa Silvia con un focus sul libro di “Accidenti.

Viene sottolineato che l’obiettivo di “Accidenti” è far capire perché sia importante prendersi cura della propria bocca, trasmettendo ai piccoli il significato e lo scopo. Ecco allora che arriva in soccorso il libro! La trama racconta le avventure del piccolo Giovanni alle prese con il primo dentino che cade e con i batteri nemici della bocca e di come il giovane protagonista si trasformerà presto in super eroe dei denti. Nello scoprire come vincere la “battaglia” contro i batteri della carie, Giovanni è aiutato da illustrazioni (realizzate da Maria Marega), da rime (di Davide Pocchiesa) e da contenuti informativi (della dottoressa Rapa).

L’articolo di “Mamma pret a porter”

Il 19 settembre scorso, anche mammapretaporter.it – web magazine dedicato al mondo dell’alimentazione naturale e del benessere per la famiglia moderna – ha pubblicato un articolo, dal titolo “Accidenti! il libro per scoprire l’igiene orale”.

Il libro e il progetto multimediale sono ritenuti interessanti per dare risposte corrette e concrete a tutte le domande dei bambini sul mondo dei denti. Per esempio: quando iniziare con l’igiene orale? Fin da subito! Non solo perché curando il cavo orale dei neonati è possibili prevenire problematiche fastidiose, ma anche perché si trasmette l’importanza dell’abitudine di una corretta igiene orale, insieme ad amici quali lo spazzolino, il dentifricio e il filo interdentale.

L’articolo di “NostroFiglio”

Il 27 settembre, nostrofiglio.it – portale online rivolto alla nuova generazione di genitori, parte del network Mondadori, dedicato a tematiche di famiglia e infanzia – ha pubblicato un articolo-intervista dal titolo “Viaggi interdentali, un progetto educativo sull’universo dei denti”.

A raccontare meglio il progetto educativo rivolto ai bambini è la stessa dottoressa Silvia Rapa che, nell’intervista, ha spiegato – nello specifico – come è strutturato il progetto ACCIDENTI ed ha raccontato come è nata l’idea di crearlo <<Accidenti è un progetto multimediale costituito da un LIBRO, una VIDEO STORIA e una CANZONE che, sfruttando i vantaggi integrati di questi media, si ripropone di insegnare ai piccoli il valore del prendersi cura della propria bocca>>.

Il motore del progetto, come sottolinea la dottoressa Rapa, è il <<desiderio di mettere a disposizione dei bimbi le conoscenze di dentista e ortodontista nell’intento di creare consapevolezza e attenzione verso una parte importante del nostro corpo, andando insieme a scoprire che ogni dente – sotto al mantello duro – nasconde un cuore da proteggere.>>

Topolino n° 3489- 5/10/2022

Sullo storico giornalino dedicato ai ragazzi viene proposto il progetto di educazione dentale, precisamente nella rubrica “CURIOSITA’, COSE DA FARE E DA VEDERE”.


Il triage per pazienti e accompagnatori e l’obbligo della mascherina

Triage online e mascherina

Cari Pazienti, in riferimento alle ultime indicazioni del Ministero della Salute vi ricordiamo che: 

  • 48 h prima del vostro appuntamento è necessario eseguire il TRIAGE ONLINE;
  • il Ministero ora richiede il triage sia per il PAZIENTE che per eventuali ACCOMPAGNATORI (qualora volessero rimanere in sala d’attesa);
  • prima di entrare in Studio, è necessario indossare la MASCHERINA (questo vale anche nel corridoio di accesso e in sala d’attesa);
  • SANIFICARE le MANI con il gel disponibile all’ingresso o lavare le mani con acqua e sapone.

Grazie per la vostra collaborazione.

[Art.2 Ordinanza 15 giugno 2022 del Ministro Speranza]

Inoltre, come da indicazioni ministeriali noi continuiamo ad applicare le direttive per garantire la protezione dei pazienti e dello staff:

  • negli ambienti eseguiamo costanti controlli dell’aria con filtri EPA e UV.
  • Il nostro staff – clinico e specialistico – osserva procedure controllate di disinfezione e sterilizzazione e utilizza dispositivi di protezione individuale (DPI) certificati.

La cultura di un sorriso sano: l’intervento del dottor Cocconi a RTL 102.5 News

La cultura di un sorriso sano: l’intervento del dottor Cocconi a RTL 102.5 News

Il 30 dicembre scorso il Dott. Renato Cocconi è stato invitato a partecipare alla rubrica pomeridiana “Lifestyle” di RTL 102.5 NEWS, un programma che alterna musica, notizie e approfondimenti dedicati al benessere. Nelle vesti di presidente onorario di FACExp – Expert in orthodontics – il Dott. Cocconi ha avuto modo di parlare della cultura di un sorriso sano.

I temi dell’intervista

All’intervista, svolta dalla conduttrice Ludovica Marafini e dalla giornalista Ilaria Arpino, sono state affiancate anche alcune domande e curiosità degli ascoltatori.

Durante la trasmissione è stato approfondito un tema molto attuale, si è parlato di come sia mutato il rapporto col paziente in questi due anni di pandemia e di come le tecnologie digitali abbiano permesso di superare alcune limitazioni logistiche per consentire di proseguire i trattamenti in sicurezza.

Si è, poi, discusso di come sia cresciuta la domanda di ortodonzia in pazienti adulti e di come le apparecchiature meno visibili possano venire incontro alle loro esigenze sociali. 

E’ stato ribadito che il successo di un  trattamento ortodontico non è definito dal semplice allineamento dei 6 denti anteriori, ma deve offrire un sorriso armonico nel contesto del viso, producendo una occlusione dei denti stabile e funzionale. 

Tutto questo richiede una diagnosi accurata, evitando procedure semplicistiche e sommarie.

La specializzazione in ortodonzia

Il Dott. Cocconi ha ricordato che per la specializzazione in ortodonzia occorrono molti anni di formazione universitaria e post universitaria, questo perché questa branca specialistica dell’odontoiatria si occupa dei molteplici problemi scheletrici e dentali che interessano tutte le età, da quella infantile a quella adulta. Ecco perché l’ortodonzia non è riducibile alla semplice applicazione di un apparecchio ma è la strategia che permette di miglioramenti estetici e funzionali coerenti con le aspettative e il migliore interesse del paziente. 


Viaggi Interdentali della Dott.ssa Silvia Rapa su RAI GULP a “La Banda dei Fuori Classe”!

Viaggi Interdentali della Dott.ssa Silvia Rapa su RAI GULP a “La Banda dei Fuori Classe”!

Il 29 novembre la Dott.ssa Silvia Rapa è stata invitata al programma di Rai GulpLa Banda dei Fuori Classe”, dove ha portato temi divulgativi tratti dal suo progetto “Viaggi Interdentali”.

La Banda dei fuori classe

La “Banda dei fuori classe” è un programma per ragazzi, realizzato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e dedicato all’approfondimento di temi relativi alla scienza, alla tecnologia, alla natura e molto altro. È presentato dal conduttore Mario Acampa il quale, ogni giorno, è accompagnato da un ricercatore di settore. Lo scorso Lunedì l’esperta in questione era la ricercatrice chimica Ottavia Bettucci che ha mostrato ai ragazzi le differenze chimiche delle caramelle e delle gomme da masticare.

Perché si forma la carie? Quanto incidono gli zuccheri sulla formazione della carie?

Parlando del consumo di caramelle, si è arrivati a parlare dei loro effetti sui denti. Così, è intervenuta la nostra Dott.ssa Silvia che ha spiegato perché si forma la carie e perché gli zuccheri mettono a rischio la salute dei denti.

L’interattività dei quiz

Durante il programma i ragazzi del pubblico a casa hanno avuto modo di rispondere a due diversi quiz, rivelandosi davvero molto bravi!

  • Il primo chiedeva loro “quante volte lavi i denti?” e la maggioranza ha risposto correttamente “almeno tre volte al giorno”. I denti, infatti, andrebbero lavati almeno tre volte al giorno spazzolandoli per due minuti; idealmente sarebbe utile lavarli dopo ogni pasto, anche dopo un semplice spuntino.
  • Il secondo, invece, chiedeva “come si chiama la parte più interna del dente?”, il 72% dei ragazzi ha risposto in modo corretto: “la polpa”.

Curiosità sul mondo dei denti

Nell’ambito della trasmissione, la Dott.ssa ha dato risposta anche a due ulteriori curiosità sul mondo dei denti: ha spiegato perché cambiamo i denti e cosa possiamo capire di una persona guardandole solo i denti.

Le impressioni della Dott.ssa Silvia Rapa

Abbiamo chiesto alla nostra Dott.ssa quali sono state le sue impressioni e i momenti che l’hanno colpita di più. Lei ci ha risposto così: “Mi ha fatto molto piacere essere stata invitata a partecipare a questo programma divulgativo. Una bella occasione per condividere informazioni che possano essere utili ai ragazzi e sensibilizzarli ad una attenta cura della bocca. È stata un’esperienza molto bella grazie anche alla simpatia del conduttore Mario Acampa e alla professionalità della ricercatrice chimica Ottavia Bettucci.”

Dove guardare la puntata?

Vi siete persi la diretta? Potete recuperare guardando la puntata su Rai Play:

  • categoria ON DEMAND
  • sottocategoria TEEN
  • sezione PROGRAMMI,
  • “La Banda dei FuoriClasse” – St 4 Ep 45
  • [ L’intervento della Dott.ssa Rapa inizia al minuto -32]

Buona visione!


Chiusura estiva, emergenze e… buone vacanze! [VIDEO]

Buone vacanze dallo Staff dello Studio Cocconi!

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